Sentiero 001A cod. percorso ETON001000A

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Parrocchia di san Donato m. 503 – Trucco Rossato – Borgata Borlera m. 679

Mappa

  • Dislivello salita m 190
  • Dislivello discesa m 30
  • Lunghezza km 3,4
  • Tempo di percorrenza 1 h
  • Difficoltà E

Descrizione del percorso

Si parte dalla chiesa parrocchiale di San Donato nei pressi dell’incrocio tra via Teofilo Rossi e via Gardera. In automobile si raggiunge la chiesa proseguendo su via Roma fin dove termina nei pressi del Municipio di Val della Torre dove si svolta a destra in via Teofilo Rossi che si segue fino a raggiungere la chiesa. Ci sono molti parcheggi nei pressi del Municipio.

Dalla chiesa si svolta verso sinistra e si percorre un tratto di via Gardera, poi, nei pressi di un’abitazione, si abbandona l’asfalto svoltando a sinistra per il sentiero che, dopo una breve discesa, porta ad un bivio. Svoltiamo a destra e saliamo, tra un basso muretto a secco ed un rio, sino a raggiungere la fontana Borrello nei pressi di un pilone votivo. Transitiamo di fronte al pilone, seguitando tra due muretti a secco, costeggiamo sul retro una casa e tocchiamo l’asfalto di Via Bertolotto nell’omonima borgata. Si prosegue ora salendo per un buon tratto la strada, sino ad incontrare il sentiero segnalato da un cartello ligneo e qui si svolta a sinistra. Si raggiunge un piccolo rio e lo si guada piegando, subito dopo, a destra. Il sentiero sale tra muri a secco e, percorrendo la destra orografica del rio, giunge nei pressi della borgata Gablera, dove si immette sull’asfalto. Svoltiamo a sinistra e, scendendo per via Gablera, attraversiamo la borgata omonima sino a raggiungere l’incrocio con via Santa Lucia. Qui si svolta a destra risalendo un breve tratto che porta di fronte alla cappella dei Santi Vito e Lucia da dove, proseguendo a sinistra, si riprende lo sterrato che da mulattiera diventa sentiero. Oltrepassiamo una sorgente e ci troviamo nella borgata Trucco Rossato dove il sentiero risale a destra per pochi metri e poi, proseguendo a sinistra, attraversa un ponte in metallo e successivamente tutta la borgata. All’incrocio del sentiero con la strada asfaltata si procede a destra per un breve tratto e, svoltando a sinistra, si prosegue su una mulattiera per qualche centinaio di metri sino ad incontrare un sentiero, alla nostra sinistra. Scendendo per questo viottolo si oltrepassa un ponte metallico e si raggiunge l’asfalto di via Ciaine. Percorriamo in discesa la via sino all’altezza di un pilone votivo da dove, sulla destra, prosegue il sentiero che, costeggiando alcune abitazioni, guada un piccolo rio e raggiunge il torrente Casternone. Qui un ponte in cemento ci conduce sull’altra sponda dove il sentiero seguita diritto salendo alla borgata Borlera.

Elementi ambientali

Questo sentiero, svolgendosi sostanzialmente nella zona antropizzata, è caratterizzato dalla prevalenza di terreni agricoli ed ampie estensioni prative. Il primo tratto del percorso è costeggiato da rovi (Rubus fruticosus) tra cui crescono rari ginepri (Juniperus communis ssp. nana) che, proseguendo verso monte, lasciano spazio alla onnipresente roverella (Quercus pubescens).

Elementi storici

Quest’escursione ricalca la prima parte dell’antico tracciato della “strada delle rogazioni” lungo cui si svolgevano le processioni religiose per richiedere a Dio un abbondante raccolto. Questi riti religiosi, identificabili con le rogazioni maggiori, si tenevano dopo la prima domenica successiva al 25 aprile e duravano per tre giorni. Il corteo si snodava lungo il sentiero cantando litanie e sostava per la benedizione dei campi nei pressi dei numerosi piloni presenti sul tracciato. Nel primo dei tre giorni la processione, partita dalla parrocchiale, percorreva la valle sino ai confini con Givoletto; nel secondo ci si dirigeva dalla parrocchiale alla cappella di San Martino in borgata Castello e nel terzo dalla cappella su citata alla borgata Verna.

Il percorso prende il via dalla parrocchia di San Donato e si dirige verso la cappella di San Vito e Santa Lucia sita nella borgata di Santa Lucia nelle vicinanze delle case Rullent. La storia di questa chiesetta vuole che essa sia stata edificata nel 1729, sul luogo dove sorgeva un pilone dedicato alla Beata Vergine, per volere di Michele Rullent. Fu consacrata il 21 luglio 1729 ed ampliata nel 1902 con la realizzazione della navata sinistra.

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