Sentiero 010 cod. percorso ETON0100000

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Bivio con 002 (circa m. 930) – Bassa delle Sette (m. 1170) – Punta Fournà (m. 1131)

  • Dislivello salita m 450
  • Dislivello discesa m 180
  • Lunghezza km 5,3
  • Tempo di percorrenza 2 h 20′
  • Difficoltà E

Descrizione percorso

Raggiunta la borgata Ciaine, si abbandona l’auto sul piazzale antistante la chiesetta di Sant’Antonio e si prosegue sul sentiero 013 poi sullo 002B e sullo 002, sino a raggiungere il bivio con il tracciato 010 poco oltre Case Fontanabruna. Qui un masso scolpito ci indica la via: diritto per il Colle Lunella e a destra per la Bassa delle Sette. Svoltiamo a destra sul sentiero 010, seguendo la segnaletica bianco – rossa, e ci inoltriamo in una pineta che lentamente lascia il terreno ai larici. Il sentiero prosegue in falsopiano e raggiunge la sommità di un primo crinale, oltrepassato il quale il panorama si apre sulla catena montuosa che dal Musinè passa al Mon Curt sino al Colle della Madonna della Bassa. Oltrepassato il Rio Rossato si risale un secondo crinale dalla cui sommità ci appare di fronte la Bassa delle Sette con il Monte Rosselli.

A valle l’occhio spazia dalla pianura torinese alla conca valtorrese offrendoci scorci indimenticabili. Guadato il Rio San Vito lasciamo sulla sinistra una traccia di sentiero che porta alla vetta del Monte Lera (m 1371) e raggiungiamo un terzo crinale dove il percorso lambisce una pineta che si estende verso valle. Continuiamo sul sentiero che è bel lastricato con le tipiche rocce della zona (lherzoliti) e scendiamo in una folta pineta al termine della quale ci si trova alla fontana A.I.B. A monte della fontana si vedono i ruderi di alcune antiche baite mentre a valle quelli meno antichi di una costruzione non ultimata sita in località Beser.

La via prosegue in falsopiano attraversando una pietraia peridotitica, parzialmente colonizzata dalla vegetazione, poi, attraversato il Rio Dosio, sale un quarto crinale. Il Monte Rosselli e la Bassa delle Sette sono sempre più vicini mentre a valle continua il panorama su tutta Val della Torre e sulla catena del Musinè. Altro piccolo vallone con pineta e pietraia e, poco dopo aver guadato il Rio Codano, si incontra un bivio con un sentiero proveniente dalla strada tagliafuoco che possiamo vedere a valle e che ha inizio dalla località Beser.

Continuiamo salendo tra i pini; attraversiamo l’ennesima pietraia e lasciamo sulla destra una piccola baita diroccata.

In breve con qualche tornante siamo sul Colle della Bassa delle Sette.

Dal versante opposto si apre il territorio di Givoletto. Alla nostra sinistra vediamo i contrafforti del Monte Lera e, poco sotto la cappella della Madonna della Neve; mentre a destra abbiamo i contrafforti del Monte Rosselli. Alle nostre spalle possiamo godere di una visuale che abbraccia una fetta dell’arco alpino che va dal Mon Viso al Civrari e, ai nostri piedi, il fondovalle valtorrese.

Il tracciato sconfina ora nel territorio comunale di Givoletto e raggiunge la cima del Monte Fournà.

Elementi ambientali

Nella parte bassa del tragitto si attraversano zone adibite a pascolo, quindi prive di vegetazione d’alto fuso, poi si incontra un grande lariceto nei pressi di Fontanabruna e a seguire pinete composte principalmente da Pinus nigra. Il sottobosco è formato principalmente da rovo (Rubus fruticosus) e ginepro nano (Juniperus communis ssp. nana). Diradata la vegetazione d’alto fusto restano solo più delle piccole betulle e al suolo si possono incontrare cespugli di graminacee e gli immancabili rovi.

Le tipiche pietraie di peridotite metamorfosata sono, in alcuni casi, colonizzate dalla vegetazione pioniera composta essenzialmente da ontano e rovo.

L’intera zona era sede di un’estesa pineta ora ridotta da alcuni incendi. Nelle aree più elevate è segnalata la presenza di qualche Pinus sylvestris frammisto all’essenza dominante cioè al Pinus nigra.

Lungo il tragitto e al colle sono presenti neurotteri del genere Ascalaphus libelluloides, mentre tra i lepidotteri possiamo notare Clossiana euphrosyne e Aporia crataegi.

Elementi storici

Un tempo i contadini di Val della Torre si recavano a fare i fieni nel territorio di Givoletto seguendo quest’antica mulattiera e, giunti al colle, si riposavano prima di raggiungere il paese. Da questa consuetudine deriva il nome Bassa delle Sette che localmente suona come Basa del Sète cioè “avvallamento delle sedute”. Benché fuori dal territorio di nostro interesse, ma facilmente raggiungibile dalla Bassa delle Sette, spendiamo due parole sulla cappella della Madonna della Neve. Sita sul Monte Sap, nel Comune di Givoletto, è meta di un pellegrinaggio che si svolge il 5 agosto per ricordare un voto fatto dal Comune nel 1817 per la cessazione delle violente grandinate che da anni colpivano la località. Nel 1817 si edificò un pilone sul Monte Sap per segnalare la meta del pellegrinaggio. Da allora il pilone è diventato una cappella ed il pellegrinaggio continua a farsi ogni anno. Questa zona è inscritta nel territorio della Riserva Naturale Madonna della Neve sul Monte Lera istituita per proteggere un’essenza vegetale unica al mondo l’Euphorbia gibelliana.

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