Zona: Valli di Lanzo (TO)
Partenza da: Pian della Mussa
Quota di arrivo: max – 3207 mt. (passo Collerin) – (Dislivello 2400 mt.)
Attrezzatura: abbigliamento da montagna ramponi picozza
Di sabato partiamo in sette persone con gli zaini belli carichi dal pian della Mussa m 1.805 prendendo il sentiero a sinistra per il rifugio Gastaldi e che attraversa il rio. Ricordarsi che il sabato e la domenica si paga il parcheggio . Si sale per tornantini giungendo al Pian dei Morti, dove sulla destra, non molto visibile, parte un sentiero senza indicazione che và verso pian Gias, la Ciamarella, l’Albaron di Savoia. Poco dopo, sempre a destra vicino a una grossa pietra, parte altro sentiero con tutte le indicazioni, che va poi a congiungersi con l’altro . Arrivati al Rifugio Gastaldi m 2.650 dove abbiamo bevuto un buon caffè, abbiamo imboccato a sinistra il sentiero 122 che porta verso il lago della Rossa o verso il Rifugio Cibrario . Si scende circa 150 m di quota dove si attraversa un piccolo corso d’acqua e si và verso destra seguendo dei segnali piccoli di colore rosso in una vasta pietraia fino a giungere al Colle d’Arnas m 3.010 . Poiché era circa mezzo giorno, ci siamo accampati per il giusto ristoro .
Dopo il colle la visuale è magnifica sul Ghiacciaio d’Arnes e sulla valle francese, fare attenzione a scendere per le pietre instabili e raggiungere al più presto il ghiacciaio, che sulla parte vicino alla montagna non presenta alcun pericolo, e seguirlo per tutto il suo svolgersi a valle senza seguire i segni gialli e rossi che a volte indurrebbero a portarsi sulle pietre . Da qui per prati e strettoie il sentiero prosegue fino al Rifugio d’Averole m 2.210 che si trova in un bel pianoro e vanta una capienza di ben 88 posti. Ci siamo solo noi ed i gestori ci assegnano un camerone da 12 . Abbiamo inoltre gustato un’ottima cena in compagnia di un signore francese che era venuto per visionare un sentiero. Al mattino dopo ottima colazione, tra l’altro quel giorno il Rifugio chiudeva per termine della stagione, siamo partiti sul sentiero per il Collerin ottimamente indicato e preceduti dal signore francese che faceva lo stesso itinerario. Il sentiero è contrassegnato con il segno bianco e rosso per tutto il suo percorso che si snoda prima nei prati e poi per pietraie, con visuali sul dietro della Bessanese col suo ghiacciaio,e di fronte sulla val della Lombarde che confluisce nei pressi del Rifugio. Giunti quasi alla cima si attraversa piccoli residui di ghiacciaio (i ramponi non sono indispensabili, ma la piccozza è utile) e si arriva al Passo Collerin m 3.207, che è una piccola strettoia che scende molto ripida sul versante italiano. Poiché i colli o i passi, come le punte, invitano a fermarsi e visto che erano già quasi le 11 e mezza, abbiamo pranzato in compagnia del signore francese che oramai aveva visionato il percorso e soprattutto la discesa del Collerin e che poi è ritornato verso il Rifugio. A scendere dal Collerin sarebbe meglio essere in pochi, comunque con la debita attenzione siamo arrivati in fondo , saranno 200-300 mt e poi abbiamo raggiunto la rassicurante piana di Pian Gias che abbiamo percorso in leggera discesa fino al sentiero che poi si divide a destra per il Rifugio Gastaldi che è da risalire per circa 200m di dislivello . Qui il panorama è stupendo si vede la Ciamarella nella sua imponenza e in fondo alla valle si vede il ghiacciaio per l’Albaron di Savoia. Noi abbiamo proseguito a sinistra per prati fino al ricongiungimento con il sentiero che và al Gastaldi dal Pian della Mussa, dove siamo arrivati verso le 15,30 della domenica.
Due giorni di sole e temperatura ottima, bella gita, peccato per chi non è venuto; un arrivederci da parte di : Laura, Gigi, Luciano, Claudio, Maura, Paolo, Dante. Alla prossima.