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Ferrata Monte Emilius
31 Agosto 2019 | 08:00 - 1 Settembre 2019 | 21:00
31 agosto – 1 settembre: Ferrata Monte Emilius
Da Pila: Partendo dalla stazione a monte della seggiovia a quota 2300mt si imbocca il sentiero n.19c poi 19a fino al colle di Chamole 2600mt per poi scendere nel vallone di Arbolle dove si trova l’omonimo rifugio a quota 2500mt. Tempo 1.30h. Giunti al rifugio si può decidere se passare la notte li (il posto è molto bello comodo ed accogliente) oppure scendere lungo il sentiero n.14 nel Vallone di Comboè (perdendo circa 400metri di dislivello) per poi prendere il sentiero n.16 (al bivio tenersi a destra prendendo il 16a) che porta al Col Carrel -2907mt, altre 2.30h. In questo punto si trova il Bivacco Federigo, una piccola “botte” di ferro dotata di 9 posti letto e nessuna comodità ma certamente rende la gita dal sapore più alpinistico e regala tramonti indimenticabili. Se si ha ancora la voglia di camminare giunti al bivacco e posata la parte più pesante dell’attrezzatura in 20-30 minuti si può raggiungere la facilissima vetta della Becca di Nona -3140mt- dalla quale si gusta un bellissimo panorama su Aosta ed il Monte Bianco e si può ammirare tutta la cresta N-O del monte Emilius lungo la quale si sviluppa la nostra via ferrata.
LA FERRATA
Si parte dalla quota di 2907mt (l’attacco è subito dietro al bivacco) e si sale ai 3551mt dell’Emilius. Da subito in salita ripida ma su un terreno roccioso dal quale è facile scaricare sfasciumi su chi ci segue, quindi bisogna procedere con prudenza. Attraversata una zona abbastanza semplice si effettua un traverso dove bisogna aiutarsi molto con gli appigli naturali,poi una ripida salita ci porta allo sperone di roccia dal quale si scende in arrampicata al ponte tibetano panoramico e molto aereo. Passato il ponte si raggiunge una prima punta denominata Mont Ross di Comboè, si cambia lato della montagna per poi perdere un po’ di quota ed attraversare delle placche molto ripide e suggestive che ci conducono ad una seconda punta detta Piccolo Emilius -3342mt- dalla quale si perde nuovamente quota attraversando un altro tratto di ripide placche da dove si ha un bellissimo panorama sul Lago Gelato. In questa zona si trova un cartello che indica l’unica via di fuga che riporta sulla normale verso il rifugio Arbolle. L’ultimo tratto consiste in alcune ripide salite dotate di scalini artificiali, finalmente non si scende più ed in poco tempo si arriva alla fine del cavo della ferrata ma non in vetta, per quella si deve ancora fare un tratto di facile cresta che porta alla Madonnina ed ad un panorama meraviglioso in quanto l’Emilius è il cuore della regione e la vista spazia dal monte Bianco al Rosa….dal Cervino alla Grivola e dal Gran Paradiso al Pic Garin. Un sogno che ripaga le 3-4 ore di fatica in ferrata.
DISCESA
Si scende dalla Sud o normale ma il primo tratto fino al colle dei Tre Cappuccini non è banale. Ci si aiuta anche con le mani, giunti al Colle si prende il sentiero n.14 che conduce al rifugio da li si ripercorre l’itinerario di salita ritornando così alla seggiovia (4.00h).
CONSIDERAZIONI
Valuto questa ferrata molto difficile, in quanto si trova in un ambiente fortemente alpinistico. Si perde quota in diverse occasioni quindi bisogna essere molto allenati e tener conto delle fatiche del giorno precedente. Casco guanti scarponi e vestiti pesanti. Mai dimenticare di essere in quota e portarsi dietro l’acqua, dal rifugio Arbolle in avanti non troverete nessuna fonte d’acqua. La ferrata non è dotata di molti scalini, si usano molto gli appigli e vi sono numerosi passaggi in cresta. Il cavo è protetto da una guaina che lo rende sicuro anche se umido o bagnato, ma è posizionato piuttosto in basso quindi non comodissimo nei cambi della longe.
Pernottamento al rifugio Arbolle o notte al bivacco Federigo.
Seguiranno informazioni dettagliate su orari e luogo di partenza.
Per info e adesioni entro venerdì 23 agosto: Simone 3386208811