Case Bertolotto – Dorsale Monte Rosselli
- Dislivello salita m 265
- Lunghezza km 2,6
- Tempo di percorrenza 1 h
- Difficoltà E
Descrizione percorso
Il sentiero parte dallo 001A in località Case Bertolotto.
Si segue il tracciato sino a poco prima di una tettoia in muratura e di qui si prosegue sulla destra imboccando il sentiero che sale tra giovani pini sino ad un incrocio. Si seguita diritto fiancheggiando il Rio Codano sulla sinistra orografica.
Giunti all’incrocio con un sentiero molto ben battuto si prosegue verso destra; a sinistra si ritorna alla strada che dalla borgata Gablera sale alla località Beser, mentre diritto si sale alla Bassa della Sette confluendo sul sentiero 010.
Segue poi un lunghissimo traverso molto panoramico su tutta la conca di Val della Torre, sulle montagne circostanti, sulla collina Torinese e sulla pianura sottostante. Questo tratto termina sul 010A che collega la dorsale del Monte Rosselli al Monte Baron.
Il percorso è molto panoramico su Val della Torre e la pianura di Torino.
Elementi ambientali
La zona attraversata dal sentiero sopra descritto è stata interessata a tratti da alcuni incendi boschivi e tutt’oggi ne porta le tracce. Il ripopolamento vegetale è lento ed ora sono presenti solo giovani pinete.
Sui pini, benché giovani, sono presenti gli immancabili nidi di processionaria, mentre il sottobosco è ricco di graminacee, rovi (Rubus fruticosus) e Calunna vulgaris, che molti scambiano con l’erica (Erica carnea).
Nell’ultimo tratto, ormai privo di vegetazione d’alto fusto, fiorisce il coloratissimo Giglio di San Giovanni (Lilium bulbiferum ssp. croceum).
Per quanto riguarda la fauna è presente il capriolo (Capreolus capreolus), la lepre e, tra gli insetti volano farfalle di vari generi fra cui Inachis io.
Elementi storici
A qualche centinaio di metri di distanza dal punto di partenza, è visibile la cappella di San Rocco e San Sebastiano che si trova a lato del palazzo comunale. L’attuale facciata è caratterizzata dal frontone curvilineo che nasconde il tetto a 3 falde ricoperto in coppi; due lesene con capitello la racchiudono.
In alto vi sono gli affreschi dei due santi protettori e, sotto due lapidi in marmo ricordano i caduti delle due grandi guerre mondiali. Sulla copertura esiste un campanile a vela con tre facciate.
La cappella di San Rocco e San Sebastiano fu eretta nell’anno 1734, per volere del Parroco Don Sebastiano Gherra, che fece demolire l’antica cappella ormai ridotta ad un rudere di cui non si ha ulteriori notizie. Originariamente l’edificio religioso era dedicato a San Rocco, verso cui i valtorresi emisero un voto presumibilmente durante la peste del 1630, e presentava un portico, antistante l’ingresso che fu demolito all’inizio del secolo XX. Fu il prevosto Bordino che, nel 1818, durante una nuova epidemia, propose di festeggiare, nella cappella in oggetto, anche San Sebastiano. Curiosamente, nonostante i quasi 200 anni passati, la popolazione menziona ancora questa cappella come “cappella di San Rocco” tralasciando il secondo titolare.
Attorno a questa cappella s’accese, nel lontano 1883, una disputa fra l’amministrazione comunale, proprietaria dell’edificio, e l’allora parroco di San Donato. L’autorità comunale propose la cappella come sede di elezioni e il parroco s’oppose. Non ci è dato sapere come finì la diatriba.
Lungo il percorso è ben visibile la caratteristica torre neogotica, costruita nei primi anni del ‘900 dalla famiglia Rossi di Montelera a ridosso del muro perimetrale della propria villa. Oggi il giardino della villa è un parco in cui è presente una residenza per anziani.